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CARISMA E SPIRITUALITÀ DI  MADRE CLELIA

 

CUORE DI CRISTO - Il Carisma di Madre Clelia trae le proprie origini dal Cuore stesso della Chiesa che è il Cuore di Cristo, squarciato sulla croce per la redenzione del mondo, segno di morte e di risurrezione, vivo e presente in mezzo agli uomini nel Sacramento dell’Eucaristia. Ci impegna a diffondere la spiritualità del Sacro Cuore di Gesù, partecipando all’edificazione del suo regno d’amore.

 

CONTEMPLAZIONE E AZIONE - ll suo Carisma è radicato nella contemplazione del mistero pasquale espresso nel segno del Cuore trafitto, mistero di morte e di vita, segno di amore e di salvezza per il mondo.

 

VITA EUCARISTIA – Ai piedi dell’Eucaristia Madre Clelia trova luce e conforto: “Provate un poco, a segregarvi dalle distrazioni mondane, a passare qualche mezz’ora di raccoglimento e di orazione dinanzi a Gesù in Sacramento, e vedrete quanto lume deriverà al vostro intelletto, quanto ristoro e conforto grande proverà l’anima vostra!”(PLM, 6).

 

TESTIMONIANZA DELLA CARITÀ - Il Carisma di Madre Clelia si esprime nelle varie forme di apostolato, come annuncio di salvezza, grido profetico di speranza, testimonianza di carità. Ella considera la carità la “virtù per eccellenza”, perché essa sola basta a formare di una comunità un paradiso. La carità per Madre Clelia deve occupare il primo posto, deve essere praticata col viso dolce e sereno, con l’aria affabile, con parole dolci e cordiali. La carità deve essere praticata col massimo zelo, perché Dio ci giudicherà con la stessa misura con cui avremo trattato il nostro prossimo.

 

ADORARE E FAR CONOSCERE IL CUORE DI GESÙ -  Nell’Udienza  del 15 ottobre 1994, nell’aula Paolo VI a Roma, Giovanni Paolo II rivolgendosi alle Apostole del Sacro Cuore di Gesù in occasione del centenario dell’Istituto, così afferma: “Carissime Sorelle! Il vostro carisma nella Chiesa è quello di adorare e far conoscere il Sacro Cuore di Gesù, anelando all’amore perfetto per Dio ed esercitando in maniera tutta particolare la testimonianza della carità fra gli uomini, quale dono della sovrabbondante sollecitudine del Padre celeste verso tutti i suoi figli. Si tratta di una vocazione esigente, ma sempre necessaria nella Chiesa, perché dalla contemplazione dell’amore di Cristo deve scaturire ogni azione apostolica nella consapevolezza che, ‘di generazione in generazione durano i pensieri del suo Cuore, per salvare dalla morte i suoi figli e nutrirli in tempo di fame’ (Sl 32)”.

 

IL “DIO SOLO” DI MADRE CLELIA – Il motto lasciato in eredità da Madre Clelia ci invita all’eroismo e al culmine della vita di santità quotidiana, della vita apostolica e missionaria. Madre Clelia ha percorso questa strada, affrontando gli ostacoli che le impedivano la salita, senza lasciarsi vincere dalle difficoltà, senza mai retrocedere e senza guardare indietro. Per possedere “DIO SOLO”  bisogna rinunciare a tutto e abbandonarsi con fiducia all’amore di Dio, Padre buono e misericordioso.

 

ALLA SCUOLA DEL CUORE DI GESÙ - Madre Clelia indica la strada: dobbiamo entrare nella scuola del Cuore di Gesù attraverso la piaga dell’amore. Il lato squarciato in quel venerdì santo si riveste di un significato che solo l’esperienza contemplativa permette di comprendere. Il suo Cuore è la sala nuziale, dove si conosce e si vive l’amore sponsale. È la sala della purificazione, del bagno nell’amore di Dio. È la sala dove si entra per assaporare l’amore. È necessario entrare, dice il Santo Padre, per “leggere il mistero del Cuore dell’Uomo Crocifisso, che è il Figlio di Dio, entrare per comprendere le dimensioni dell’amore di Gesù Cristo”.

 

HA CONOSCIUTO L’AMORE  - Madre Clelia ha sperimentato l’amore, rimanendo nel Cuore di Gesù e lo ha descritto con espressioni e immagini magnifiche: “unico riposo delle anime stanche e provate”, “unica nave che nessuna tempesta può fare naufragare”, “oceano di amore”, “oceano di pace”, “mistico nido”, “arca benedetta”, “fornace d’amore”, “abitazione perenne”, “abisso delle divine grazie e consolazioni”, “asilo di pace”. E  giunge ad affermare che per avere pieno accesso a quel Cuore è necessario arrivare allo “spogliamento totale”.

 

L’ESPERIENZA SPONSALE - L’esperienza di rimanere nel Cuore di Gesù è così forte che il cuore di Clelia si spande con espressioni significative: “Ti chiudo nel dolcissimo Cuore di Gesù”. “Ti abbraccio e ti benedico, chiudendoti con doppia chiave nel Cuore di Gesù”. “Ti lascio nell’amorosissimo Cuore di Gesù”. “Ti chiudo nella piaga del Sacro costato di Gesù nel quale ti lascio”.

 

PRIGIONIERA D’AMORE - Nella sua donazione progressiva e totale al Cuore di Gesù, Madre Clelia  si sente prigioniera d’amore. Le trasformazioni si succedono nel profondo del suo essere, in una continua identificazione con il suo Sposo crocifisso. Contempla la grandezza di Dio, sente la necessità dell’umiltà e fa il voto di umiltà. Gesù la invita ad una vocazione speciale: “essere Apostola dell’Amore”.

 

MISTERO DELLA CROCE  - La sofferenza e il dolore, presenti nella vita di Madre Clelia, sono una realtà tanto profonda quanto profonde sono le aspirazioni del suo essere. La croce diventa per lei una realtà esistenziale, incarnata a tal punto che troviamo nei suoi scritti un vocabolario specifico: innamorarsi della croce, offrirsi come vittima senza risparmio, accettare qualunque prova, abbeverarsi del sangue e delle piaghe di Gesù. È il vocabolario che, come prezioso testamento, affida alle sue figlie negli ultimi istanti della sua vita.

 

COME GLI APOSTOLI – Sulle strade del mondo gli Apostoli, animati dal solo desiderio di far conoscere e amare Gesù, e con nel cuore impressa l’immagine di Lui, non hanno risparmiato fatiche e sofferenze. Madre Clelia voleva che tutti fossero animati dallo stesso ardore apostolico, ravvivato dalla forza della loro consacrazione a Cristo, per portare agli uomini e alle donne, presenti nelle diverse realtà sociali, la parola che illumina, la fede che salva, la testimonianza che convince, il sacrificio di sé che redime, l’amore che scaturisce dal Cuore stesso di Gesù (cfr. Doc  XIII Cap. Gen. 19-20).

 

SANTI PROTETTORI DELL’ISTITUTO – Madre Clelia ci presenta San Pietro, San Paolo, San Francesco Saverio, San Francesco di Sales e Santa Margherita Maria Alacoque come anime grandi, piene di zelo apostolico e con una disponibilità pronta e generosa al servizio del Vangelo. Motivati solo dall’amore essi hanno saputo amare Gesù e propagare il suo Regno.